La Serbia è una destinazione ancora poco conosciuta ai viaggiatori, ma che può riservare più di una sorpresa grazie agli interessanti itinerari naturali, culturali e all’insegna del relax che questo Paese offre ai turisti. Il punto di partenza di un viaggio in Serbia passa anche dalla conoscenza della sua moneta, il dinaro serbo. Scopriamo tutto sulla valuta della Serbia.
Storia del dinaro
Il dinaro serbo (RSD) ha origini antichissime, che risalgono al medioevo. Le prime citazioni della moneta serba risalgono al XIII secolo. In tale periodo veniva coniata in argento e rappresentava uno dei simboli del potere dell’antico stato serbo. Successivamente, il dinaro riprese a circolare, dal 1868 al 1920, nel Regno di Serbia. Il dinaro attuale è invece entrato in uso soltanto nel 2003, in seguito alla fine della ex-Jugoslavia, sostituendo alla pari il dinaro jugoslavo.
Curiosità sulla valuta serba
Nel corso della guerra dei Balcani, a causa delle sanzioni imposte a Belgrado dalle Nazioni Unite, l’inflazione crebbe a tal punto che, nell’agosto del ’93, si rese necessario stampare banconote da 500.000.000.000 (cinquecento miliardi) di dinari jugoslavi.
Banconote e monete in circolazione
Attualmente sono in circolazione monete da 1, 2, 5, 10 e 20 dinari. La prima riporta l’effige della Banca Nazionale di Serbia, la seconda il monastero di Gračanica, quella da 5 dinari il monastero di Krušedol, quella da 10 dinari il monastero di Studenica, quella da 20 dinari un riitratto di Nikola Tesla. Le banconote sono a loro volta divise in tagli da 10, 20, 50, 100, 200, 500, 1.000, 2.000, 5.000 dinari, con diversi ritratti di personaggi storici del Paese.
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Fonte immagine: By English: National Bank of Yugoslavia Русский: Народный банк Югославии Српски / srpski: Народна банка Југославије [Public domain], via Wikimedia Commons