Gli australiani sono abbastanza riservati riguardo alla loro spiritualità, non la ostentano in grandi raduni e incontri spirituali come succede, preferendo considerare la propria fede come un fatto intimo e personale.
Per capire la cultura locale, è essenziale comprendere il legame profondo della popolazione con la natura.
Miti e simboli
I miti cosmogonici degli aborigeni fanno risalire l’origine del genere umano agli spiriti che si svegliarono dal sonno primigenio all’epoca della creazione (definita con il termine di ‘Dreaming’, ‘Dreamtime’ o ‘Epoca del sogno’). Antenati di tutte le creature viventi e creatori di ogni elemento del mondo naturale, questi esseri potevano assumere forme diverse, ma si comportavano come gli uomini e, quando si spostavano, lasciavano tracce per indicare dove erano passati. Pur essendo entità soprannaturali, erano soggetti al processo di invecchiamento e con il trascorrere del tempo sprofondarono nuovamente nel sonno.
Gli spiriti, tuttavia, non sono mai del tutto scomparsi: la loro presenza si avverte ancora oggi sotto forma di forze immortali che infondono il soffio vitale nei neonati e influenzano gli eventi naturali. L’energia di ogni antenato scorre lungo il sentiero che era solito percorrere durante l’Epoca del sogno, intensificandosi nei punti in cui aveva lasciato evidenti segni materiali della sua presenza, come gli alberi, le colline e le depressioni nel terreno. Questi luoghi sono chiamati ‘siti sacri’ e oggi la loro importanza viene riconosciuta anche dalla comunità non aborigena, al punto che i governi della maggior parte degli stati dell’Australia hanno promulgato leggi per assicurare a questi luoghi qualche forma di tutela.
Gli aborigeni credono che ogni persona, animale o pianta abbia due anime, una mortale e una immortale. L’anima immortale appartiene a uno spirito ancestrale e, dopo la morte, ritorna ai luoghi sacri di quest’ultimo, mentre quella mortale svanisce nell’oblio. Ogni individuo ha quindi un legame spirituale con i siti sacri associati al proprio antenato e deve aver cura di questi luoghi, eseguendo determinati rituali e intonando i canti che narrano le azioni compiute dal progenitore. In tal modo si mantiene l’ordine creato dalle entità ancestrali.
Ogni individuo ha anche il proprio totem, o Dreaming (Sogno). Questi totem rappresentano i legami che vincolano le persone ai propri spiriti ancestrali e possono assumere diverse forme, come un albero, un serpente, un pesce o un uccello. I canti spiegano come il paesaggio sia impregnato di questi potenti antenati creatori, che possono esercitare un’influenza benigna o maligna e avere funzioni pratiche, come rivelare quali sono i luoghi migliori per la caccia e in cui trovare l’acqua negli anni di siccità. Sono anche in grado di definire i rapporti di affinità tra le persone e di individuare la persona giusta con cui unirsi in matrimonio.
Nell’outback potreste assistere a una festa tradizionale aborigena: il biennale Aboriginal Dance Festival nel Queensland (nel giugno degli anni dispari), che riunisce circa 20 comunità per tre giorni di canti, danze e narrazioni. Anche il Northern Territory ospita diversi eventi, tra cui il Walking With Spirits e lo Stone Country.
L’opale è stato dichiarato la pietra preziosa nazionale dell’Australia nel 1993.
Il canguro, malgrado sia comunemente considerato l’animale-simbolo dell’Australia, non è mai stato dichiarato ufficialmente emblema nazionale.
Il verde e l’oro sono i colori nazionali dell’Australia sin dall’aprile 1984.
Animali e creature mitologiche
Terra di canguri e di molti altri marsupiali, l’Australia è popolata da una fauna selvatica molto peculiare e possiede un patrimonio altrettanto insolito e variegato di creature fantastiche, così radicate nella cultura tradizionale che sembrano assumere contorni reali.
Al calar della sera, passeggiando nei dintorni di un bacino o di un corso d’acqua, potreste per esempio imbattervi in un animale con muso da cane, pelliccia nera, coda da cavallo, pinne e zanne da tricheco e a volte pure le corna. Il consiglio è ovviamente quello di scappare, ma prima ricordatevi di scattare una foto: sarete tra i pochi esseri viventi a poter testimoniare di aver incontrato un bunyip, il più celebre mostro lacustre dell’Australia! Da circa la metà del XIX secolo si cercano prove dell’esistenza di questo ‘animale’ dai poteri soprannaturali, che per alcuni decenni alimentò la curiosità dei ricercatori europei, convinti che nell’insolita fauna locale potesse esistere realmente un essere di fattezze simili. Per due giorni, nel 1847, il presunto cranio di un bunyip ebbe persino l’onore di essere esposto presso l’Australian Museum di Sydney (salvo poi essere ritirato, in quanto si trattava del teschio deformato di un animale ben più comune, probabilmente un vitello o un cavallo).
Da allora furono in molti a narrare di incontri più o meno ravvicinati con il pericoloso mostro, che è stato fonte d’ispirazione per numerosi racconti e ha richiamato l’interesse anche di qualche illustratore e regista. Da lui prende nome l’omonima città del Victoria.
Un altro animale nativo dell’Australia, l’innocuo koala dallo sguardo malinconico – o forse vacuo: i koala sono gli unici esseri viventi ad avere il cervello molto più piccolo della scatola cranica! – sembra avere uno stretto parente assai più scaltro e pericoloso: il drop-bear, un incrocio di koala e leone marsupiale (un mammifero estinto dal Pleistocene) che si lancia dai rami degli eucalipti per aggredire i turisti. Prima di preoccuparvi per la vostra incolumità, sappiate che questo feroce nemico degli stranieri non è mai stato avvistato in natura e con tutta probabilità esiste soltanto nel mito, inventato strategicamente dagli aborigeni per disorientare i visitatori non graditi (e farsi qualche risata a spese dei più creduloni). Per chi volesse comunque tutelarsi da una possibile aggressione, tradizione vuole che alcuni dei rimedi più sicuri siano spalmarsi di dentifricio dietro le orecchie e mettersi qualche forchetta nei capelli. Il parente più prossimo dei koala realmente esistente in natura è il vombato, che ha un cervello decisamente grande rispetto a quello degli altri marsupiali. I vombati vivono in tane dalla struttura estremamente complessa e, arrivando a pesare fino a 35 kg, sono i più grossi erbivori scavatori del mondo.
Il genere di cui avrete modo di vedere più esemplari in Australia è quello dei rettili. I serpenti occupano un posto d’onore non solo nella fauna ma anche nella mitologia locale: il Serpente Arcobaleno fu uno dei principali creatori all’Epoca del Sogno, personifica la fertilità ed è il protettore dei giusti e un feroce punitore di chi viola le leggi. Suo acerrimo nemico è un altro grande creatore, il Dirawong, un lucertolone gigante che trasmise agli aborigeni numerose conoscenze importanti (dall’astronomia a una serie di norme che tutelano gli uomini nel rapporto con la terra e con l’acqua).
Fiori e piante
La flora australiana conta specie incredibilmente affascinanti. La varietà dei fiori australiani è davvero straordinaria: nel solo angolo sud-occidentale del paese se ne contano infatti ben 4000 specie diverse. Questa ricchezza di piante da fiore, oltre ad avere sempre sconcertato i botanici e di recente anche i fitoterapisti, è sempre stata considerata un importante patrimonio per gli aborigeni, che conoscono i ‘segreti’ di tutti i fiori. La bella waratah rossa, per esempio, è protagonista di molte leggende antiche ed è detta il ‘fiore della sopravvivenza’ o il ‘fiore del coraggio’, perché secondo le conoscenze tradizionali ha la proprietà di infondere il coraggio.
Una specie di mimosa, la Acacia pycnantha, è l’emblema floreale dell’Australia dall’agosto 1988.
Concezione del tempo, riti e festività
Gli australiani commemorano ogni anno determinati giorni che hanno un particolare significato o importanza nazionale.
La maggior parte dei lavoratori in Australia ha circa 12 giorni festivi a livello nazionale o di stato o territorio durante l’anno, oltre alle ferie annuali.
Alcuni di questi giorni sono festività per tutti gli stati e territori dell’Australia, altri sono celebrati solo in particolari stati e territori. Di seguito riportiamo un elenco delle principali festività pubbliche nazionali e dei singoli stati.
Le date possono variare da uno stato all’altro, perciò è necessario chiedere informazioni sul posto.
festività Nazionali
- Capodanno 1 gennaio
- Australia Day 26 gennaio
- Pasqua (dal Venerdì Santo al Lunedì Santo compreso) marzo/aprile
- Anzac Day 25 aprile
- Queen’s Birthday (tranne che nel Western Australia) Secondo lunedì di giugno
- Queen’s Birthday (Western Australia) Ultimo lunedì di settembre
- Natale 25 dicembre
- Santo Stefano 26 dicembre
Australian Capital Territory
- Canberra Day Secondo lunedì di marzo
- Bank Holiday Primo lunedì di agosto
- Labour Day Primo lunedì di ottobre
New South Wales
- Bank Holiday Primo lunedì di agosto
- Labour Day Primo lunedì di ottobre
Northern Territory
- May Day Primo lunedì di maggio
- Show Day* (Alice Springs) Primo venerdì di luglio; (Tennant Creek) secondo venerdì di luglio; (Katherine) terzo venerdì di luglio; (Darwin) quarto venerdì di luglio
- Picnic Day Primo lunedì di agosto
Queensland
- Labour Day Primo lunedì di maggio
- RNA Show Day* (Brisbane) Secondo o terzo mercoledì di agosto
South Australia
- Adelaide Cup Day Terzo lunedì di maggio
- Labour Day Primo lunedì di ottobre
- Proclamation Day Ultimo lunedì o martedì di dicembre
Tasmania
- Regatta Day* (Hobart) 14 febbraio
- Launceston Cup Day* Ultimo mercoledì di febbraio
- Eight Hours Day Primo lunedì di marzo
- Bank Holiday Il martedì seguente al Lunedì Santo
- King Island Show* Primo martedì di marzo
- Launceston Show Day* Il giovedì che precede il secondo sabato di ottobre
- Hobart Show Day* Il giovedì che precede il quarto sabato di ottobre
- Recreation Day* (solo nella Tasmania settentrionale) Primo lunedì di novembre
Victoria
- Labour Day Secondo lunedì di marzo
- Melbourne Cup Day Primo martedì di novembre
Western Australia
- Labour Day Primo lunedì di marzo
- Foundation Day Primo lunedì di giugno
*L’asterisco indica le feste che si celebrano soltanto in una particolare località.