La città di Kyoto è stata la capitale degli Giappone per quasi un millennio, più precisamente dal 794 al 1868. Oggi conta circa 1,46 milioni di abitanti. Nota come “la città dei mille templi”, Kyoto è stata una delle poche grandi città giapponesi risparmiate dalla guerra. Mantiene quindi ancora oggi le sue architetture tradizionali e i suoi cittadini conservano delle antiche usanze molto peculiari. Per questa ragione, Kyoto rappresenta una meta imperdibile per chi vuole conoscere la cultura tradizionale giapponese. Tra le figure più affascinanti che puoi incontrare in questo centro possiamo annoverare le geisha, delle icone in carne e ossa della cultura giapponese.
Chi sono le geisha?
La parola “geisha” in giapponese si scrive utilizzando due diversi caratteri kanjii, ovvero “gei” che si traduce come “arte” e “sha” che significa “persona”. Il termine geisha indicherebbe quindi una persona d’arte, un artista. Con questa parola si indicano infatti delle donne che vantano una spiccata padronanza delle arti tradizionali giapponesi, tra cui la musica, il canto e la danza. Le geisha intrattengono e assistono ospiti facoltosi durante feste e banchetti esercitando le loro arti, conversando in modo brillante e raffinato. La loro attività non ha nulla a che vedere con la prostituzione. Quest’idea distorta è il frutto di un pregiudizio culturale occidentale, alimentato dai racconti di viaggiatori che spesso visitavano il Giappone senza conoscere la cultura del paese. Questi viaggiatori non erano in grado di distinguere figure culturali giapponesi molto peculiari, che non trovavano un equivalente nella cultura occidentale. Inoltre, in passato alcune donne si avvicinavano agli stranieri proprio spacciandosi per geisha, in modo da ottenere denaro, o favori.
La storia di Gion, il quartiere delle geisha di Kyoto
Al centro di Kyoto si trova il santuario Yasaka, la cui fondazione leggendaria risalirebbe all’876. Si dice che sotto al pavimento del templio si nasconda un drago blu che mantiene la pace Kyoto. Ogni anno in questo luogo si tengono importanti cerimonie e affluiscono pellegrini da tutto il Giappone. Per accogliere i pellegrini in prossimità del santuario, nel XIV secolo si è sviluppato un nuovo quartiere, che ha preso il nome di Gion. Qui sono state aperte diverse case da tè, che nel corso del tempo sono diventate sempre più raffinate, mirando a una clientela piuttosto facoltosa. In questo quartiere si sono stabilite anche le geisha, aprendo diverse “okiya”, ovvero le residenze in cui vengono addestrate e ospitate le apprendiste geisha (maiko).
Visitare il quartiere di Gion oggi
Ancora oggi a Gion possiamo ritrovare i caratteristici edifici giapponesi in legno con le porte scorrevoli e le finestre rivestite in carta di riso. Kyoto è una città molto moderna, ma passeggiando per le strade di questo quartiere sembra quasi che il tempo si sia fermato. Qui è possibile visitare prestigiosissime sale in cui assistere alla tradizionale cerimonia del tè, e non solo. Sono molti anche i ristoranti che propongono raffinatissima cucina kaiseki. Non mancano i ristoranti internazionali, tra cui anche un ristorante italiano. Da non perdere la zona di Shirakawa, con il suo suggestivo canale e i suoi bei salici.
Incontrare le geisha a Gion
Nonostante oggi siano sempre meno le donne che decidono di intraprendere la professione di geisha, il quartiere di Gion è ancora frequentatissimo e non è raro incontrare alcune di queste artiste tradizionali. È importante specificare che non tutte le donne in abito tradizionale giapponese che si incontrano a Gion sono delle geisha, o delle maiko. Diverse donne vestono gli abiti tradizionali solo per il piacere di farlo, o per attirare l’attenzione dei turisti. Generalmente le vere geisha sono molto schive e si muovono rapidamente nelle vie più interne del quartiere, in modo da evitare le folle.
Viaggiare sempre nel rispetto degli usi e della cultura locale
L’afflusso turistico costante del quartiere di Gion è diventato un problema, tanto che l’amministrazione ha deciso di prendere dei provvedimenti, multando i turisti più irrispettosi. È vietato fotografare le geisha senza prima chiedere il loro permesso. Occorre quindi rispettare la loro privacy, pena una multa di 10.000 yen. Non si possono invadere spazi privati, come non si possono nemmeno toccare gli accessori e gli abiti artiste, capolavori di sartoria artigianale di grande pregio. È importante ricordare sempre che il rispetto delle altre culture implica anche il rispetto delle usanze locali e degli spazi personali.
Le arti giapponesi tradizionali a Gion Corner
Vuoi essere sicuro di incontrare le geisha di Kyoto? Un’esibizione tradizionale di queste artiste è fuori dal tuo budget? Nessun problema. Ogni giorno al Gion Corner potrai assistere a uno spettacolo che si tiene regolarmente tra le 18.00 e le 19.00. Questa performance di 50 minuti illustra al pubblico tutte le 7 arti tradizionali giapponesi, ovvero la cerimonia del tè, l’ikebana (la composizione floreale), la musica koto, la danza bugaku, la commedia kyogen e la danza kyomai. A seconda della stagione si tiene anche uno spettacolo di marionette o di teatro nō. Lo show ha il costo di 5.500 yen giapponesi, corrispondenti a circa una trentina di euro. Uno spettacolo di questo genere, oltre a essere economicamente molto più accessibile rispetto agli spettacoli tradizionali giapponesi può essere un’introduzione molto utile alle arti tradizionali nipponiche.
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