Babbo Natale è uno dei personaggi più amati di sempre dai bambini, e non solo. Tuttavia, il Babbo Natale che tutti conosciamo è Santa Claus, una figura nata piuttosto recentemente dalla fantasia dei pubblicitari della Coca Cola. Dietro quell’uomo generoso e bonario vestito di rosso ci sono leggende molto antiche, che risalgono ai primi secoli della cristianità e si legano alla figura di San Nicola di Mira, il santo delle monete d’oro. Lo spirito di fondo che muove questo personaggio resta però sempre lo stesso: la generosità di un dono può fare miracoli.
Il segreto delle monete d’oro di San Nicola di Myra
La figura di Babbo Natale si ispira a un personaggio realmente esistito: il vescovo San Nicola di Myra. Questo vescovo cristiano è nato in Turchia nel 260 d.c. e ancora oggi le sue spoglie sono conservate a Bari, città di cui è patrono. Orfano dei genitori, in gioventù aveva ereditato grandi fortune. Lui aveva deciso però di intraprendere una vita dedita alla preghiera e al prossimo, devolvendo tutte le sue ricchezze ai meno fortunati. La sua generosità è diventata un simbolo e un modello per tutto il mondo cristiano.
Secondo la leggenda, una nobile famiglia di Myra era caduta in disgrazia. Il capofamiglia aveva perso la dote per le sue tre figlie. I loro matrimoni dovevano essere annullati e queste giovani vedevano davanti a loro una sola tragica prospettiva, quella della strada. Nicola era rimasto molto colpito da questa vicenda e voleva intervenire, affinché le ragazze non finissero per mendicare e per prostituirsi. Tuttavia, il santo non voleva che gli altri sapessero del suo intervento. Nel Vangelo, infatti, è scritto: “Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”.
Così, nel bel mezzo della notte San Nicola decide di lanciare in segreto tre sacchi pieni di monete d’oro nell’abitazione delle fanciulle. Vuole di ripetere la stessa cosa anche la notte seguente e quella dopo ancora. La terza notte, però, le finestre del castello sono chiuse. San Nicola si ingegna e sceglie quindi di calare le monete direttamente dal comignolo del camino. Nel cadere, alcune monete d’oro si infilano nelle calze delle ragazze appese sul camino ad asciugare. La mattina seguente le giovani trovano il denaro. Dispongono ora di una dote sufficiente per sposarsi e i loro matrimoni possono essere celebrati, con grande gioia di tutta la famiglia. Non è un caso che San Nicola venga rappresentato spesso con tre palle d’oro in mano, a simboleggiare proprio la generosità del suo dono. Le monete d’oro ancora oggi vengono considerate le monete più preziose e riconosciute che ci siano.
Le scarpe con il cibo per i cavalli di Odino
La leggenda cristiana di San Nicola ha avuto grande successo e diffusione, anche perché si legava bene con altre tradizioni antiche. Nel mondo germanico pagano, infatti, con il solstizio invernale si celebrava la “Wodans wilde Jagd”, ovvero la grande caccia selvaggia di Odino. Il dio nordico si dava alla caccia, in compagnia degli altri déi e dei guerrieri eroicamente caduti in battaglia. I bambini lasciavano i loro stivali vicino al camino, pieni di carote e di paglia per sfamare il cavallo volante di Odino. Durante la notte il leggendario cavallo si sarebbe rifocillato e in cambio il dio avrebbe lasciato ai bambini dolciumi e regali. Le figure di Odino e di San Nicola si sono sovrapposte nel tempo: ancora oggi nei paesi del Nord c’è l’uso di lasciare cibo per Babbo Natale.
Babbo Natale e la Coca Cola
Nei secoli ogni cultura ha interpretato a suo modo la figura di San Nicola, festeggiandolo in diverse giornate, generalmente intorno al 6 dicembre. Negli anni Trenta del Novecento i pubblicitari della Coca Cola si trovavano però di fronte a una sfida. Come vendere in inverno una bevanda fresca, generalmente associata all’estate? L’illustratore statunitense Haddon Sundblom decide di creare un nuovo personaggio: Santa Claus. Un uomo vestito in rosso, generoso e sorridente, tiene in mano una bottiglia di Coca Cola. Dopo aver consegnato doni tutta la notte si concede soddisfatto la sua amata bibita. La figura di Babbo Natale entra subito nell’immaginario collettivo, diffondendosi a livello globale, in ogni continente. In Lapponia oggi è possibile visitare il villaggio di Babbo Natale, in Brasile ogni anno si tiene un tradizionale raduno dei Babbo Natale. Babbo Natale gira il mondo intero, come simbolo di una generosità che non finirà mai di emozionare persone di ogni età e di ogni cultura.
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