I nomi delle valute hanno un’origine ben precisa e spesso molto più concreta di quello che possiamo immaginare. In origine, infatti, il nome delle monete era quasi sempre era legato al peso del metallo in esse contenuto.
Peso e monete nell’antichità, un binomio inscindibile
Nell’antichità, i popoli di quasi tutto il mondo concepivano le monete come oggetti strettamente legati alla concretezza. Non a caso, in molte lingue e in molte culture il nome dell’unità monetaria corrisponde proprio a un’unità di peso.
Anticamente i Greci utilizzano il termine “dracma”, detta anche “dramma”, tanto per indicare l’unità ponderale di riferimento, che per indicare la loro moneta. Gli ateniesi utilizzavano anche il “talento”, un’antica unità di peso equivalente agli odierni 26 kg. A questa unità di peso corrispondeva anche un’unità monetaria equivalente a circa 6.000 dracme.
I Fenici e gli Ebrei battevano una moneta chiamata “siclo”. Il suo nome ebraico è “shèkel”, un derivato del verbo ebraico “shakal”, ovvero “pesare”. Un siclo corrispondeva a circa 9 grammi d’argento. Si dice che l’armatura del gigante biblico Golia pesasse ben 5.000 sicli, ovvero l’equivalente di 50-65 kg odierni. Anche gli Ebrei utilizzavano il talento, che era pari a circa 3.000 sicli, ovvero a 30-40 kg. Ancora oggi la moneta di Israele ha il nome di shèkel.
Gli antichi romani, invece, chiamavano “libbra” l’unità di peso corrispondente ai nostri 327 grammi. In base a questa unità definivano poi il piede delle varie tipologie di monete che circolavano per l’Impero. Una delle prime monete utilizzate a Roma era l’asse romano. Questo era una grande moneta di bronzo fuso che equivaleva nel peso esattamente a una libbra. La parola libbra si legava alla parola latina “libra”, che significa letteralmente bilancia. A questi termini si lega anche la parola “lira”, nome di valuta che si diffonderà nei secoli successivi. “Lira” era il nome della moneta italiana fino all’avvento dell’euro. È anche il nome dell’odierna valuta turca e dell’attuale moneta dell’Egitto.
Questo uso riguarda anche l’Asia. Negli antichi testi in cui i viaggiatori europei parlo delle monete cinesi risulta chiaro che il “tael” d’argento equivaleva al peso di 38,59 grammi.
Il Pound, il Peso e altre valute moderne
La consuetudine di legare il nome di una valuta a un peso non è solo cosa del passato. La sterlina inglese è ufficialmente detta pound sterling, ovvero libbra sterlina. Il termine “sterlina” è un derivato dell’espressione “pound of sterling silver”, ovvero “una libbra di argento puro” (per argento sterling si intende una lega al 92,5% di argento e a un 7,5% di rame). Nella vita quotidiana gli inglesi per riferirsi alla loro valuta hanno omesso la parola sterling, continuando a dire solo pound, ovvero libbra. Gli italiani per designare la moneta inglese invece fanno riferimento alla parola sterling, italianizzata poi in sterlina, perché usare la parola libbra avrebbe creato confusione con l’italica lira.
Un altro caso che ci manifesta in modo evidente il legame tra valute monetari e unità di peso è senza dubbio, letteralmente, il Peso. Nella Spagna medievale si usava come unità di misura il “peso de oro”. Non era una moneta, il suo corrispettivo monetario era una moneta d’oro nota come “Castigliano”. Nel XVII secolo il termine “peso” finì per indicare la moneta stessa. Ne seguì anche l’introduzione della “peseta”, ovvero del “piccolo peso”. Ancora oggi il “peso” è utilizzato come valuta di diversi paesi come Argentina, Cile, Cuba, Repubblica Dominicana, Messico, Filippine e Uruguay.
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