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Portare i neonati in aereo, la guida completa

Portare un neonato in aereo è possibile e consentito da tutte le compagnie. Quando si parla di viaggiatori così piccoli, però, seguire alcune regole è ancora più importante. Ecco, allora, il nostro vademecum per il viaggio in aereo con neonato, una guida utile per garantire un’esperienza sicura e confortevole al piccolo, innanzitutto, ma anche ai genitori e agli altri passeggeri.


Neonati in aereo: l’età

Ogni compagnia ha le sue regole, ma in linea generale, un neonato può salire in cabina a partire dalla prima o seconda settimana di vita. Nel caso di neonati entro la prima settimana, potrebbe essere richiesto un certificato medico. Da 0 a 23 mesi i bambini vengono catalogati come Infant e normalmente, se viaggiano in braccio a mamme e papà, non pagano il biglietto. Altrimenti si può prenotare un posto sul sedile richiedendo, al momento della prenotazione, l’apposito seggiolino da viaggio.


Documenti necessari

Per viaggiare in Europa, anche se appena nati, tutti i bambini devono essere dotati di carta di identità. La carta di identità può essere richiesta all’anagrafe con la firma di entrambi i genitori.


Cosa portare in aereo

La culla: può essere portata in cabina, purché rispetti le misure dettate dalla compagnia. Il consiglio è di imballarla e proteggerla perché, sebbene non finisca in stiva, viene comunque riposta insieme ad altri oggetti in luoghi dove potrebbe sporcarsi o rovinarsi. Avendo a disposizione anche un bagaglio a mano, ricordatevi di portare a bordo:

  • Telo igienico;
  • Almeno un cambio;
  • I pannolini.

 

Tutti gli aeroporti sono dotati di bagno con fasciatoio, ma anche a bordo, sapendosi arrangiare, si può cambiare il proprio bimbo, così da evitargli fastidi e nervosismi.


3 regole d’oro del viaggio in aereo con neonato

Non alterate il naturale ritmo veglia/sonno. Non lascatevi convincere da chi evita di far riposare il piccolo, così da garantirgli il sonno in viaggio. Soprattutto se parliamo di viaggiatori in tenerissima età, la stanchezza genera nervosismo e malessere, stimola il pianto e compromette il sonno del bambino.  


Non stravolgete le sue abitudini. Portatelo a bordo nella fascia, se è abituato a muoversi a contatto con il corpo del genitore. Viceversa, continuate a usare il passeggino fino all’entrata dell’aereo se il vostro bambino è abituato così. Insomma, il piccolo non deve percepire l’eccezionalità della situazione.  


Decollo, atterraggio, ambi di pressione. Tra i principali timori di una mamma che sta per salire in aereo con un neonato, ci sono sicuramente i cambi di pressione legati al cambio di altitudine. I pediatri in generale suggeriscono, per compensare il fastidio alle orecchie, di dare il cuccio o nutrire il piccolo. Il gesto di succhiare è di grande aiuto e ha lo stesso effetto dello sbadiglio o della deglutizione che aiuta noi adulti a stappare le orecchie quando siamo in volo.


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